Sa Sartiglia

Sa Sartiglia (dal latino "soricula=anello", e dal diminutivo "sors=fortuna") è un torneo ludico equestre che trae le sue origini tra il 1118 e il 1200 dai crociati che a loro volta appresero questi giochi militari dai saraceni.

Questi giochi furono molto apprezzati in Spagna che li importò in Sardegna con il nome di Satija Spagnola da cui deriva il nome Sartiglia.

Gli eventi storici fecero sì che da giochi praticati esclusivamente dalle classi nobili diventassero familiari anche alle classi meno agiate e che la sua pratica radicasse in modo particolare nella città di Oristano.

Il torneo è composto da due corse: la prima dal Gremio dei Contadini (Soc. di S. Giovanni) nell'ultima domenica di Carnevale, e la seconda non meno importante dal Gremio dei Falegnami (Soc. di S. Giuseppe).

Ad aprire il torneo è "Su Componidori" il cui nome viene reso pubblico alla città nel giorno della Cendelora ed è stesso lui a scegliere i suoi luogotenenti  "su Segundu" e "su Terzu".

Una fase molto importante pre-Sartiglia è la vestizione de Su Componidori che non è pubblica.

L'uomo entra nella stanza per la vestizione con indosso un paio di calzoni aderenti color miele e gli stivali. Il resto del vestiario (camicia bianca di lino, nastri di seta dello stesso colore del gremio [rosso o rosa], giacca smanicata in pelle detta "coietto", cinturone in pelle, fazzoletti di seta per cingere la testa e il volto, maschera e un candido velo bianco ricamato detto "mantiglia") verrà fatto indossare dal futuro semi-dio da due ragazze in costume dette "sas massaieddas" dirette a loro volta da "sa massaia manna".

La vestizione avviene su un grande tavolo, e dal momento in cui l'uomo vi metterà piede non potrà più toccare terra fino al termine della manifestazione perché la tradizione vuole che dal momento in cui esso  diventa una divinità perderà la sua sacralità solo toccando terra.

La vestizione viene scandita dai suoni di trombe e tamburi che diventano sempre più frenetici man mano che ci si avvicina alla fine e una volta terminata, i presenti dovranno uscire dalla stanza per fare avvicinare al tavolo il cavallo, farci montare sù su Componidori al quale verrà consegnato uno scettro (fatto da un fascio  di pervinca con alle estremità due mazzolini di viole mammole) detto "Sa Pippia de Maju".

Da questo momento inizierà la sfilata di cavalli e cavalieri preceduta da Eleonora d'Arborea (anch'essa a cavallo) e dalla sua Corte.

Terminata la presa alla stella, Su Componidori che apre e chiude la Sartiglia, sfilerà al galoppo coricato di schiena sul dorso del cavallo, benedicendo tutti con Sa Pippia de Maju.

Da qui ci si trasferisce in via Mazzini per la Pariglia.

Come si suol dire... emozioni a go-go.

Infatti nella Pariglia i cavalieri si confrontano in acrobazie in sella ai propri cavalli al galoppo.

Ogni tanto c'è qualche infortunio, ma è tutto calcolato, tant'è vero che le ambulanze sono sempre pronte al soccorso.

Sa Sartigliedda

Non ho trovato riscontri storici su "Sa Sartigliedda" e le sue origini eccetto il fatto che è stata voluta dalla Fondazione Sartiglia.

è identica a Sa Sartiglia, ma si svolge il lunedì ed è fatta dai giovani: bambini/e e ragazzi/e che montano i cavallini della Giara di Gesturi (Patrimonio Nazionale della Sardegna).

L'unica vera differenza da quella degli adulti è la Pariglia che si svolge in via Duomo, cioè la stessa via della Sartiglia e e della Sartigliedda.

 

Un consiglio? venitela a vedere ehehheheh.

è più facile capire sul campo che non farsi capire descrivendo il tutto.

Intanto godetevi le mie foto, sicuramente più accattivanti della descrizione stessa

 

 

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